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Yara Gambirasio – La Cassazione: Dna e prelievi utilizzabili

Mentre si atende l'inizio del processo in cui Massimo Bossetti dovrà rispondere dell'omicidio della 13enne Yara Gambirasio, la Corte di Cassazione fa sapere che le tracce biologiche rilevate sul corfpo e su alcuni indumenti intimi della giovane vittima, nonché il prelievo di verifica eseguito sullo stesso Bossetti, potrà costituire elemento probatorio durante le udienze.
La decisione ha influito in modo determinante sul rifiuto di scarcerazione presetnato dai difensori di Bossetti lo scorso 25 febbraio, alla quale ha contribuito anche la relazione dettagliata dei RIS dei Carabinieri, con le prove di quella che, secondo l'accusa, sarebbe la certa identificazione di Bossetti come responsabile del delitto. Una relazione di una ventina di pagine, che hanno spinto i giudici della Corte Suprema, ha rigettare l'istanza del collegio difensivo, e che inoltre non escludono che i campioni di Dna prelevati dal corpo della giovane Yara Gambirasio possano essere comunque deteriorati, tuttavia costituirebbero un accertamento tecnico irripetibile ed eseguito secondo tutte le prerogative di legge.
Il giudice per l'udienza preliminare di Bergamo, Ciro Iacomino, ha ammesso le note del fascicolo per il processo e ha rimandato la decisione definitiva alla Cortye d'Assise. 

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