Nuove rivelazioni nel caso del traghetto Norman Atlantic, sul quale si è generato un incendio lo scorso 28 dicembre mentre la nave era in navigazione verso il porto di Ancona, in Adriatico. Diverse testimonianze di passeggeri scampati al disastro parlano di impianto antincendio non funzionanete e manichette dalle quali usciva solo vapore. Alcuni di questi resoconti proverrebbero dagli stessi membri dell'equipaggio.
Prosegue intanto l'inchiesta e il 22 maggio è fissato l'incidente probatorio richiesto dai pm Federico Perrone ed Ettore Cardinali, responsabili delle indagini che devono fare luce sulla morte di 11 persone, se si escludono i 18 dispersi che quattro mesi dopo è improbabile possano essere ritrovati e che, se dichiarati ufficialmente deceduti, porterebbero il numero delle vittime a 29.
La Procura di Bari sta quindi andando avanti per chiarire la dinamica dei fatti e per rendere giustizia alle vittime. Le indagini comprendono poi la dichiarazione del barista in servizio sul Ponte 5, il quale ha affermato di aver visto del fumo uscire dai rubinetti di scarico. Segnale che fa pensare ad un incendio già ingovernabile a quel punto.
Il primo ufficiale di macchina riferisce che dopo avere azionato l'impianto drencher (gli apparecchi antincendio fissati ai soffitti) l'impianto elettrico della nave è andato in blackout, e sarebbe entrata in funzione l'illuminazione di emergenza. In quel momento, le fiamme erano già totalmente padrone della nave, e pare raggiungessero anche l'altezza del fumaiolo. Altri opasseggeri confermano che dalle manichette antincendio non usciva acqua mentre da altre uscivano solo sbuffi di vapore.