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Save The Children chiede all'Europa maggiore chiarezza sul mandato di Triton

Continuano le discussioni in ambito europeo dopo la tragedia che ha portato alla morte circa 900 migranti saliti su un barcone in cerca di speranza verso la 'fortezza Europa'. 
Il ruolo di Triton come semplice difensore dei confini nazionali ed europei, di fronte al continuo flusso migratorio e all'aumentare delle guerre in Africa ma non solo, si è mostrato inadeguato.
Il flusso migratorio non si fermerà e perciò c'è bisogno di una politica comune per affrontare a livello europeo il problema, ed anche Save The Children chiede maggiore chiarezza sul futuro di Triton.
“L'accordo raggiunto dai capi di stato e di governo ieri a Bruxelles é il classico caso di chi fa due passi avanti e uno indietro. L'impegno per triplicare le risorse finanziarie per Triton e le offerte di alcuni stati per rafforzare la capacità di ricerca e salvataggio sono significativi passi avanti, ma la mancanza di chiarezza sul mandato dell’operazione non è accettabile, come non è accettabile la rinuncia all’attivazione di un sistema di quote per una più equa e sostenibile redistribuzione tra gli Stati dei profughi e richiedenti asilo”, dichiara Valerio Neri Direttore Generale Save the Children Italia che aggiunge “I leader europei devono chiarire nelle prossime ore il mandato di Triton e l’espansione della sua area di intervento, nonché esplicitare la responsabilità nella ricerca e salvataggio in mare”.
“Oggi l’Europa ha fatto un passo indietro per non cadere nell’abisso morale, ma occorre che nelle prossime ore faccia maggiore chiarezza e trasformi l’impeto di questo momento in vite salvate in mare” conclude Valerio Neri.
(foto fonte: Il Velino) 

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