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Cercasi deposito scorie nucleari italiane

Roma -Il deposito nazionale dei rifiuti nucleari italiani doveva essere operativo nel 2009.
Sei anni dopo l’individuazione dei siti possibili è stata rinviata di ancora qualche mese.
I ministeri dell’ambiente e dello sviluppo economico hanno pensato bene di “ponderare” ancora un po’. 
Un frattempo che dura da circa 30 anni, le scorie nucleari italiane stanno in Francia. Per tenerle lì si paga un costoso “affitto” ai francesi.
Nello stesso frattempo, visto che il deposito italiano per scorie nucleari italiane non c’è e nessuno vuole  che ci sia, lo smantellamento di quelle che furono le centrali nucleari italiane resta in piedi e resta incompleto perché se venissero svuotate  non si saprebbe dove mettere i rifiuti.
Con grande gioia della società addetta allo smantellamento che finisce per avere un appalto senza scadenza in cassaforte. Ovviamente anche la Sogin presenta il conto allo Stato italiano, come i francesi.
Solo che i francesi ci hanno dato lo sfratto: riprendetevi le vostre scorie nucleari entro il 2025, stanno lì dal 2006 mentre Sogin continuerebbe volentieri a tenere in ordine, a pagamento, ciò che dovrebbe smantellare.
Finora tra “affitto” e tentato smaltimento è costato circa 11 miliardi.
Li paghiamo con le bollette della luce e quasi nessuno se ne accorge. 

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