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Corruzione – Il Senato approva il Ddl

Roma – Con 165 voti a favore, 74 contrari e 13 astensioni, il Senato della Repubblica approva il Disegno di legge sull'Anticorruzione. A favore hanno votato PD, Area Popolare, Autonomie-Maie-PSI, mwentre i contrari sono stati Forza Italia, GAL e M5S. Il testo del Ddl passerà ora alla Camera, mentre Renzi esprime soddisfazione:”Sono molto contento, soprattutto perché il risulato non era assolutamnte scontato. Mi spiace solo che il voto di approvazione non sia stato unanime“.
Di fatto, la novità del Ddl è nella reintroduzione del reato di falso in bilancio. Approvato in primis, con scrutinio segreto, l'Art.8 con 124 voti a favore, mentre sono stati 184 i “si” all'Art.10 che regola le norme delle aziende quotate in Borsa, con 74 “no” e 43 astensioni. Secondo la nuova norma “gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti che redigono i documenti contabili, societari, nonché sindaci e liquidatori che si rendano responsabili di dichiarazioni false per trarne profitto per se stessi o per conto terzi, espongono fatti materiali rivevanti e non rispondenti a verità, la cui comunicazione è imposta dalla legge sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria delle società o del gruppo al quale la stessa appartiene, in modo concretamente idoneo a indurre altri in errore. Sono quindi puniti con la pena della reclusione da uno a cinque anni“. Dichiarare il falso, quindi, torna ad essere un reato punibile con il carcere. Lo stesso articolo, approvato senza modifiche, “si applica anche ese la falsa dichiarazione o la omissione riguarda beni posseduti o amministrati dalla società per conto terzi”. La discussione rimane aperta in merito all'utilizzo delle intercettazioni.
Approvato anche l'Art.9 che stabilisce pene per aziende e società in merito a fatti considerati “minori” per false comunicazionoi sociali. Il voto ha ottenuto 146 “si”, 95 “no” e 8 astensioni. Pena prevista da sei mesi a tre anni.
L'Art.11 approvato con 205 “si” 56 “no” e una astensione, riguarda le sanzioni sulla responsabilità amministrativa che sono più severe e comprendono il pagameneto fino a 600 quote. La falsa comunicazione prevista dall'Art. 2621 del Codice Civile prevede la sanzione da 200 a 40 quote.

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