Sono stati momenti di autentica paura a Fort Meade, negli Stati Uniti, dove si trova il quartier generale della National Secutiry Agency, la super-agenzia di intelligence del governo americano, il tutto mentre voci di corridoio parlano insistentemente del fatto cher la stessa NSA avrebbe avuto intenzione di interrompere il programma di spionagio telefonico ben prima delle rivelazioni di Edward Snowden, che hanno scatenato il cosiddetto scandalo Datagate.
Il fatto riguarda il tentativo di due uomini, travestiti da donne, di sfondare il cancello d'entrata della NSA a bordo di un Suv Ford Escape. La polizia non ha esitato ad aprire il fuoco, uccidendo uno dei due assalitori, mantre un agente sarebbe rimasto ferito. L'auto è risultata rubata, e all'interno sono stati trovati una pistola e sostenza stupefacenti. Le indagini non hanno ancora chiarito il movente, ma sembra sia da escludere la natura terroristica, almeno per il momento, secondo quanto riferisce il portavoce dell'FBI Amj Thoreson. Polizia, Federal Bureau e NSA sono comunque insieme nella conduzione delle indagini sul caso.
Il fatto è avenuto alle 9.30 del mattino, quando in Italia erano le 15.30 e alcune immagini sono state anche riprese dalle telecamere di sorveglianza, dove si nota il suv dei due uomini e un altro della polizia. I due avrebbero cercato di forzare il cancello e l'agente di guardia avrebbe prima intimato l'alt, quindi aperto il fuoco senza esito. I due avrebbero risposto al fuoco e l'agente avrebbe ripreso a sparare, colpendo in pino uno dei due, e ferendo l'altro, un giovane di 20 anni, rimamendo a sua volta colpito. Ora siu trova in ospedale, dove le sue condizioni non destano particolari preocupazioni. Si cerca di capire perché i due uomini si fossero travestiti con abiti femminili e soprattutto perché volevano entrare alla NSA, dove sono in servizio circa 11mila dipendenti militari e almeno 29mila civili. Di certo il fatto ha dei precedenti; all'inizio di marzo un uomo aveva sparato contro uno degli edifici della sede NSA del Maryland, non lontano dalla stessa Fort Meade. Si trattava di una ex guardia carceraria, che è stata arrestata e ha poi raccontato di avere eseguito gli ordini giunti da una voce nel suo cervello. L'abitazione era stata perquisita ed erano state trovate numerose munizioni.