ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

L'avis di Tarquinia rischia la chiusura

Tarquinia (VT)- Alcuni giorni fa, una commissione ha effettuato un controllo nella sede dell'Avis di Tarquinia, che si trova all'interno dell'ospedale al fine di accertare l’esistenza dei requisiti previsti dalle leggi attuali, la verifica però ha avuto un esito negativo e la struttura trasfusionale rischia la chiusura a partire dal 30 giugno prossimo'. Ad intervenire su un argomento di vitale importanza, è Silvano Olmi, donatore Avis di Tarquinia, che aggiunge: 'Mentre i requisiti tecnologici e organizzativi mancanti e giustamente segnalati dalla commissione possono essere facilmente rimediabili, quelli strutturali non dipendono certamente dall’Avis. Infatti, da alcuni anni è stata promessa una nuova sistemazione dell’unità di raccolta sangue in altri locali dell’ospedale, ma questo non è mai avvenuto. Mi domando: se non sono idonei i locali dove si effettuano le donazioni, come possono essere idonee altre stanze dell’ospedale, ad esempio quelle che ospitano l’attiguo pronto soccorso?'.
'Nonostante tutto – aggiunge Olmi – l’Avis di Tarquinia continua diligentemente ad operare: ha acquistato varie attrezzature e ha accantonato da tempo la ragguardevole cifra di 14mila euro per l’acquisto di arredi e allestimenti per i nuovi locali che ancora non le sono stati consegnati'.
Silvano Olmi ricorda ancora che: 'l’Avis di Tarquinia conta 397 soci, che nel 2014 hanno donato alla comunità 628 sacche di sangue. Compresi i donatori provenienti dai paesi vicini, in totale l’anno scorso le donazioni di sangue sono state 772. In 40 anni di attività, l’Avis di Tarquinia ha raccolto 39.628 flaconi di sangue che sono serviti ad alleviare le sofferenze di centinaia di persone e a salvare delle vite umane'.

Facebook