ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Disastro Aereo – Il comandante: “Non dite ai passeggeri che stiamo morendo”

Spunta una inquietante rivelazione dalle indagini sul disastro dell'Airbus A320 della Germanwings, che riguarda il comandante e i passeggeri negli ultimi istanti di vita.
Come ha rivelato il procuratore di Marsiglia, Brice Robin, titolare dell'inchiesta, i passeggeri a bordo non si sono accorti che l'aereo stava per schiantarsi fino a pochi istanti prima dell'impatto, fatto confermato dalle registrazioni della scatola nera, nelle quali si sentono voci e urla solo prima della fine. Per tutti la morte è stata istantanea, nello stesso momento in cui il velivolo si è disintegrato contro la montagna, ma il comandante, Patrick Sonderheimer, aveva capito cosa stava succedendo in quei fatidici otto minuti di discesa. Mentre cercava insistentemente di aprire la porta blindata della cabina di pilotaggio, all'inteno della quale Andreas Lubitz (FOTO) si era barricato, i passeggeri non erano ancora coscienti del loro destino, a parte forse quelli seduti nelle prime file, che hanno visto il pilota bussare violentemente. Il procuratore Robin riferisce che questo sarebbe dipeso da un ordine impartito dal comandante Sonderheimer agli altri membri dell'equipaggio, coscienti, come lui, di ciò che stava per accadere: mantenere il sangue freddo e non fare accorgere nessuno della morte imminente.
Intanto, la Procura di Dusseldorf ha immediatamente fatto scattare le indagini sul co-pilota, ormai ritenuto responsabile del disastro, e ha eseguito una approfondita perquisizione della sua abitazione, alla ricerca di elementi chiarificatori. Gli inquirenti ne sono usciti con tre grandi sacchi, uno scatolone, il personal computer. Saranno analizzati capillarmente, per cercare qualche traccia che possa spiegare il gesto estremo del giovane ventottenne che, come ormai stabilito, ha deciso di fare schiantare l'aereo decollato da Barcellona dopo 47 minuto di volo. L'ipotesi al momento acreditata è quella di una forte depressione, ma secondo alcuni non sarebbe il solo motivo.
Non è la prima volta che avviene un disastro aereo per volontà di un solo uomo, e che non rienetri nell'ipotesi di una volontà spiegabile con il terrorismo. In ordine di tempo, l'episodio precedente risale al 29 novembre 2013, quando il volo 470 della LamFlight fra Maputo e Luanda scende improvvisamente di quota e si schianta in Namibia, con la morte di 33 persone. Il responsabile fu il capitano, che approfittò del momentaneo allontanamento del co-pilota e punto dritto verso terra.
Il 31 ottobre 1999 il volo della EgytAir decollato da New York e diretto a, Cairo, con 217 persone a bordo, precipita in pieno Oceano Atlantico, al largo del'isola di Nantucket. La National Transportation Security Board compie le indagini e conclude che si è trattato di atto deliberatamente volontario del co-pilota Gameel-el-Batouty, ma tale opinione non è mai stata condivisa dalle autorità egiziane.
Il 31 dicembre 1997 il volo 185 della Silk Air Flight, un Boeing 737 in volo da Jakarta a Singapore, precipita dopo aver perso quota improvvisamente. Le cause non sono mai state ufficialmente chiarite ma la NSTB americana crede fermamente che si sia trattato di volontà suicida del comandante, che avrebbe spento i registratori di bordo, picchiando al suolo.
Il 21 agosto 1994 l'ATR.42 della Royal Air Maroc con 44 persone a bordo precipita nei presi di Agadir mentre era direto a Casablanca. Fra le vittime anche otto italiani. La scatola nera con le registrazioni dele voici in cabina rivelò che il comandante Younis Khavati a decidere di schiantarsi, nonostantei tentativi del co-pilota,la giovane Sofia Figuiqi di farlo desistere e nonostante i messaggi di emergenza.
Il 9 febbraio 1982 un DC-8 della Japan Airlines precipitò in mare poco prima di atterrare all'aeroporto Haneda della capitale nipponica. La causa fu una manovra volontariamente errata del comandante Seiji Katagiri, del quale vennero appurati disturbi di natura nervosa. Aveva invertito la spinta dei motori determinando la caduta del velivolo. A nulla servirono i tentativi di due membri dell'equipaggio. Morirono 242 poersone e 150 rimasero ferite più o meno gravemente.
Diversi altri incidenti, con aerei senza passeggeri rientrano nella categoria dei suicidi, come quello del 26 settembre 1976: il pilota, di nazionalità russa, si impadronì di un Antonov-2 dirigendolo contro un palazzo di Novisibirsk dove viveva la ex moglie, uccidendo 12 persone.
Il 22 agosto 1979, a Bogotà, in Colombia, un giovane meccanico 23enne, per vendicarsi del licenziamento, entrò in un hangar e rubò un HS-748 militare, decollò e quindi si schiantò su alcuine abitazioni uccidendo 4 persone.
Il 13 luglio 1994 a Kubinka, in Russia, un ingegnere dell'aeronautica militare rubò un velivolo e lo fece schiantare dopo avere esaurito il carburante; l'11 ottobre '99 a Gaborone (Botswana) unpilota della compagnia di bandiera Air Botswana si impadronì di un ATR-42 e si precipitò sulla pista di decollo dove si trovavano altri due aerei dello stesso tipo.

Facebook