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Si moltiplicano i casi di persone che cercano di difendersi da sole

Roma – “Non passa giorno, ormai, senza una nuova nefasta notizia di cittadini che tentano disperatamente di difendersi da soli e finiscono in situazioni terribili, drammatiche, che non di rado pagano alla fine anche duramente. C’è chi cerca la vigilanza privata, chi si mette a sparare, chi insegue malviventi incurante di quanto può capitargli. Non può certamente trattarsi di follia collettiva… C’è un problema gravissimo che si amplia a macchia d’olio: un senso di insicurezza e di abbandono, la percezione di un senso di solitudine e di un’inadeguatezza di un sistema che apparentemente lascia in cittadini in balìa di se stessi. Ebbene non è così. Gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine si fanno in quattro per adempiere ai loro compiti e per garantire la massima tutela alla gente, ma è chiaro che non basta più. Mai come adesso è indispensabile che lo Stato aumenti in maniera massiccia gli sforzi per darci la possibilità di stare ancora più vicini alla gente. Non siamo in numero sufficiente per la quantità di servizi da svolgere, non siamo abbastanza equipaggiati, non siamo sufficientemente supportati per dimostrare la reale forza e autorevolezza di uno Stato che non può e non vuole piegarsi alla delinquenza, che sia comune o organizzata non importa”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, interviene così a proposito del crescente numero di episodi di “scontri diretti” fra malviventi e le loro vittime, terminati il più delle volte con morti o feriti, ed inevitabili procedimenti giudiziari che finiscono per sconvolgere le vite delle stesse Vittime ancor più che quelle dei loro aggressori.
La storia del 29enne di Serle che la sera del 14 dicembre ha ucciso un ladro albanese sorpreso a rubare a casa del fratello, a quanto pare durante una colluttazione, dopo averlo cercato per un paio d’ore in paese, armato di fucile. La donna rimasta ferita di striscio a Viguzzolo dopo che una coppia ha sorpreso i ladri nella propria abitazione dando poi vita a una sparatoria durante la quale la vicina di casa è stata colpita al volto, per fortuna non gravemente.
Il commerciante di 52 anni di Caravaggio che è stato svegliato nel cuore della notte da alcuni rumori provenienti dal pianterreno di casa, dove si trova il suo negozio di articoli da giardinaggio, ha spalancato una finestra del primo piano e sorpreso due ladri intenti a introdursi nel punto vendita, impugnando poi la sua pistola calibro 38 regolarmente detenuta ed esplodendo due colpi di pistola contro i ladri, uno dei quali è rimasto ucciso. La rapina in villa a Parabiago, nel Milanese, finita con un bandito ferito dopo che il proprietario dell’abitazione, un avvocato, alla vista di due malviventi armati di pistola ha sparato cinque colpi che hanno raggiunto all’addome uno dei ladri, poi riusciti a scappare. I quattro colpi di revolver e le fucilate sparati in strada Rotta Palmero, zona di confine tra le campagne di Borgaretto e l’area industriale di Orbassano, dove una banda di ladri incappucciati ha tentato l’ennesimo assalto ad una casa agricola alle spalle dell’ex stabilimento Comau. L’oramai famosa vicenda del benzinaio Graziano Stacchio, che ha sventato una rapina in una gioielleria armato di un fucile da caccia sparando dei colpi uno dei quali ha raggiunto un malvivente poi deceduto… Sono solo alcuni esempi, ultimi in ordine di tempo, di una lunghissima lista di episodi di cronaca con un comun denominatore, cittadini esasperati che tentano di difendersi da soli. “L’assurda pericolosità di tutto questo – aggiunge Maccari – deve essere prontamente affrontata. I cittadini devono tener presente che spetta alle Forze dell’Ordine intervenire per fare sicurezza, ma è innegabile che non si può impedire o annullare l’istinto di conservazione che il più delle volte porta le Vittime a reagire. E’ responsabilità dello Stato anche impedire che i cittadini siano portati a fare da sé, covando in cuor loro il pensiero che noi non possiamo difenderli. La sicurezza percepita è importante quanto quella reale, la severità di un apparato che mette al primo posto la tutela dei cittadini deve essere rimarcata e non svuotata di contenuti reali come sta accadendo a causa di tanti nefasti provvedimenti. Depenalizzare i reati che più colpiscono la gente comune, ‘svuotare’ le carceri perché non c’è posto per i troppi condannati, tagliare i presidi di Polizia sul territorio ed altre folli iniziative del genere, non faranno altro che aumentare un problema di cui solo la gente onesta farà le spese”.

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