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Le scoperte di Tesla volutamente nascoste al mondo

Nikola Tesla, indubbiamente uno dei più grandi e illuminati geni dello scorso secolo, già oltre cento anni fa immaginava un mondo che utilizzava energia pulita e ovviamente di libero usufrutto, senza l'obbligo dimisurazioni eseguite tramite contatori e naturalmente senza bollette da pagare. Una visione oggi definita utopistica, specialmente da parte delle grandi multinazionali dell'energia, che sarebbe offerta gratuitamente a tutti dalla nostra stessa madre Terra. Questo è il motivo principale perché, già da quando Tesla era ancora in vita, le grandi potenze non hanno mai permesso a nessuno di mettere loro i bastoni fra le ruote e rinunciare ai fantasmagorici profitti derivanti dal prezzo che oignuno di noi deve pagare per scaldarsi, lavarsi, cucinare, viaggiare, ovvero, per vivere. In contemporanea, fu organizzata una pesantissima campagna propagandistica per svalutare e screditare Nikola Tesla e le sue geniali trovate, proprio perché costituiva una seria minaccia. E Tesla finì con il morire in estrema povertà in una misera stanza d'albergo a New York nel gennaio 1943, dove i funzionari governativi furono i primi ad entrare e ad appropriarsi di tutti gli appunti e i quadernio dello scienziato.
La storia deve quindi molto a TEsla, come molto gli deve anche Thomas Alva Edison, che sembra si sia appropriato di alcune elaborazioni teoriche poi sfruttate per profitto personale e per fama.

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