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Nuove batterie al Litio “intelligenti”

Sul mercato ormai vi sono batterie di ogni genere e tipo: NiMh, LiPo04, LiCo02, Vrla ecc ecc . La richiesta è sempre maggiore ed importante con l’incremento della domanda per l’utilizzo nei settori di largo consumo, presenti e futuri. Il principale dei quali il settore automobilistico. Attualmente gli accumulatori al litio sono i più performanti con una altissima capacità di energia concentrata in un volume ridotto e con un peso assai limitato. Le maggiori utilizzazioni sono nel campo automobilistico e nei pacchi di alimentazione degli inverters collegati ai pannelli solari. In molti paesi africani sono particolarmente utilizzate per alimentare le pompe d’acqua in corrente continua in modo di massimizzare il tempo di funzionamento in quanto l’energia in eccesso puo’ essere sfruttata fino all’ultimo ampere ottimizzando la produzione del pannello. Il nuovo dispositivo, in corso di realizzazione in una industria di Canelli, nell’Astigiano, è un ibrido dotato di micro controllore MOSFET che gestisce le celle al litio in base ad un programma sviluppato da un team di tecnici piemontesi. Con la gestione “intelligente” la durata delle batterie può arrivare ai dieci anni, una performance di grande importanza nelle applicazioni automobilistiche. Ricordiamo che in elettronica, il MOSFET, acronimo del termine inglese metal-oxide-semiconductor field-effect transistor, ovvero transistor metallo-ossido-semiconduttore a effetto di campo, è una tipologia di transistor ad effetto di campo largamente usata nel campo dell'elettronica digitale, ma diffusa anche nell'elettronica analogica. È detto anche IGFET (insulated-gate field-effect, FET a gate isolato). Il MOSFET è composto da un substrato di materiale semiconduttore drogato, solitamente con il silicio, al quale sono applicati tre terminali: gate, source e drain. L'applicazione di una tensione al gate permette di controllare il passaggio di cariche tra il source e il drain, e quindi la corrente elettrica che attraversa il dispositivo. A seconda che il drogaggio del semiconduttore body sia di tipo “n” oppure di tipo “p” il transistor prende rispettivamente il nome di pMOSFET e nMOSFET, abbreviati spesso in pMOS e nMOS, questo per via del canale di drogaggio complementare che si viene a creare nel substrato. In sintesi il microprocessore inserito nella batteria controlla e analizza lo stato delle celle e, quando è tutto perfettamente funzionante, comincia a caricare con una tecnica ad impulsi. Mentre avviene la carica controlla le tensioni e le correnti. Quando la ricarica è arrivata all'85% rallenta progressivamente il ritmo di carica e rastrema gli impulsi fino al raggiungimento del 100% della capacità della batteria. Da quel momento in poi provvede al mantenimento della carica e la gestisce al meglio, mentre la batteria lavora. Se poi la carica scende sotto una soglia pre-definita e che è programmabile a seconda del tipo di applicazione e della durata della batteria, un relais stacca la batteria dall'utilizzo. Con questa procedura non solo non si danneggia la batteria me se ne allunga la vita. Una azienda , la Neri Filippo di Canelli, inizierà le prime sperimentazioni industriali ed i primi collaudi operativi nel corso dell’anno per poi valutare la potenzialità del mercato esplorando tutte le possibili opportunità di utilizzo. Giorgio Comerio www.giorgiocomerio.com

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