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Amianto: la nodulizzazione con impianti mobili.

Il processo di nodulizzazione dell'amianto è un processo di inertizzazione e di compattazione delle polveri di amianto svilippato in Italia già negli anni '90. Il processo fu presentato al convegno internazionale sull'amianto che si tenne ad Ancona nell'anno 1997 da un gruppo di ricercatori. Il processo consiste in una macinazione preliminare degli elementi contenenti amianto, incluse le lastre di Eternit, materiale da lavoro ( guanti, scarpe, tute ) pannelli di isolamento, elementi di isolamento termico di tubazioni, etc. La macinazione preliminare avviene sotto vuoto ed in ambiente sterile. Il prodotto macinato grossolanamente viene poi vagliato e tutti gli elementi estranei come quelli metallici ( chiodi, ferri di armatura, reti metalliche etc. ) sono separati da un separatore magnetico. Il macinato viene quindi polverizzato in modo omogeneo, vagliato ulteriormente e dosato. La polvere viene miscelata con additivi speciali – collanti – e con additivi a base cementizia – aggreganti – e quindi trasferiti , in dosi opportune, in un nodulizzatore ad asse orizzontale. Nel nodulizzatore la polvere finale, miscelata con un particolare collante e con polvere cementizia, mista ad acqua, viene “centrifugata” a basso numero di giri. Con questo processo vengono generati dei noduli inerti, assolutamente stabili e che non presentano nessun fenomeno di rilascio delle fibre di asbesto. Il diametro tipico del nodulo è di circa 15 mm. L'impianto viene installato su rimorchi, standard ( è anche containerizzabile ) e quindi è del tutto mobile ed in grado di raggiungere facilmente i cantieri di bonifica. Tutto il procedimento è a freddo e senza parti in temperatura o con processi di combustione. Questa tecnologia non genera fumi o vapori e tutte le linee ed i convogliatori lavorano in depressione atmosferica, in questo modo non lasciano fuoriuscire fibre di amianto durante tutto il processo della lavorazione. I noduli possono essere utilizzati come materiale inerte. Il grande vantaggio non è solo il fatto di poter inertizzare gli elementi di amianto sul posto ma anche di ridurre il volume attuale dei “big bag” di quasi l’80%. In pratica anche e qualora i noduli fossero conferiti in discarica e non riutilizzati come inerti, il loro volume è ridotto a poco più del 20% con un considerevole risparmio di volume e di costi di conferimento. Un grande risparmio per la pubblica amministrazione. Un'analisi eseguita dall'Università di Catania nell'anno 2012 su noduli di oltre dieci anni di età ha permesso di verificare l'assoluta sicurezza e la completa inerticità del nodulo di amianto realizzato con questo procedimento. Giorgio Comerio – www.giorgiocomerio.com

 

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