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Shellshock minaccia i server con Bash

Roma – Il bug “Shellshock” minaccia i server di tutto il mondo e se Google e Amazon corrono ai ripari la Apple rassicura i clienti affermando che la maggior parte di loro non corre rischi.
Programmatori e softwaristi in agitazione in tutto il mondo per il bug Shellshock scoperto all'interno di software che “gira” su circa metà dei server di tutto il mondo.
Un baco che può garantire un accesso al server a persone senza scrupoli che possono cancellare dati o impossessarsene per i più disparati motivi.
Google ha riparato la falla sia sui server interni, sia su quelli commerciali 'cloud', mentre Amazon in un bollettino ha spiegato ai clienti di Web Services come mitigare il problema.
Apple ha assicurato che la stragrande maggioranza degli utenti è al sicuro.
La falla e' stata scoperta dai ricercatori di Red Hat e riguarda la 'Bash', un'interfaccia di comando testuale usata dai sistemi operativi Linux e OS X di Apple.
Ad essere minacciati sono sistemi usati in ambito server, dove la falla potrebbe essere usata per carpire dati personali e interrompere servizi online. A differenza di Heartbleed, un bug individuato in primavera che aveva spinto il 40% degli statunitensi a cambiare le proprie password, in questo caso i consumatori non possono far molto per proteggersi.
Se Google e Amazon sono intervenute tempestivamente per mettere al sicuro i loro server, Apple ha spiegato che a breve rilascera' un aggiornamento. Tuttavia, ha detto un portavoce di Cupertino al sito iMore, ''la stragrande maggioranza degli utenti di OS X non sono a rischio'', perche' ''i sistemi sono sicuri di default''. In pratica se un utente non e' intervenuto sul sistema per configurare manualmente servizi avanzati, puo'
stare tranquillo.

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