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Isis – Decapitato ostaggio inglese David Haines

Londra (Inghilterra) – L'Isis ha annunciato la decapitazione dell'ostaggio britannico David Haines. Lo riferisce il sito americano di monitoraggio dei siti islamici Site. 
L'Isis nel rivendicare la responsabilità dell'esecuzione del cooperante scozzese David Haines ha sottolineato – sottolinea Site – che si tratta di una rappresaglia per l'ingresso del Regno Unito nella coalizione per combattere il gruppo estremista jihadista.
Si tratta del terzo ostaggio decapitato in un mese dopo i due giornalisti americani tenuti in ostaggio in Siria, Steven Sotloff e James Foley.
L'esecuzione è stata filmata e diffusa in video su alcuni siti on line. Nelle immagini anche l'annuncio di una nuova decapitazione per un altro cittadino inglese.
David Haines, il terzo ostaggio decapitato dall'Isis in un mese, era un cooperante esperto della sicurezza delle Ong, un ex militare che nella sua carriera si era speso per aiutare i musulmani, soprattutto quelli della Croazia. Un suo ex collega aveva raccontato al Telegraph solo una settimana fa che Haines era considerato come una sorta di eroe per la sua disponibilità e il suo impegno, e per lui era stato coniato l'ironico soprannome di ''scozzese matto''.
Era stato nella ex Jugoslavia dal 1999 al 2004, lavorando alla ricostruzione delle comunità distrutte dalla guerra
civile.
“Aiutava tutti, i serbi, i croati, i musulmani. Voleva solo migliorare le loro vite. Mi ha molto sorpreso quando ho
saputo che l'avevano rapito dopo quello che ha fatto per i musulmani'', aveva detto il suo ex collega.
Nella sua carriera al servizio delle ong, il 44enne Haines era stato in molti Paesi segnati da conflitti, come la Libia e il Sud Sudan.
Prima di scegliere questa strada era stato un militare al servizio di Sua Maestà per 12 anni. La vita avventurosa non gli aveva impedito di mettere su famiglia: lascia una moglie e due figlie, di 17 e 4 anni.
Haines lavorava per l'ong francese Acted e, secondo la stampa britannica, sarebbe stato rapito nel marzo 2013, nel campo di Atmeh, a nord della Siria, col cooperante italiano Federico Motka, liberato lo scorso maggio.

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