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Coldiretti, 2 italiani su 3 tagliano la spesa alimentare

Roma – Due italiani su tre hanno tagliato la spesa in qualità e quantità, con pesanti effetti su tutta la filiera agroalimentare dal campo alla tavola. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Istat sul commercio al dettaglio a giugno dai quali emerge rispetto allo scorso anno un crollo record delle vendite nei piccoli negozi alimentari (-5 per cento) ma addirittura anche nella grande distribuzione alimentare (-1,4) mentre si salvano solo i discount (+0,5). Le difficoltà economiche, sottolinea la Coldiretti, hanno obbligato gli italiani a tagliare anche la spesa con tre milioni di famiglie costrette a fare acquisti negli hard discount, in aumento del 48 per cento rispetto all'inizio della crisi. A cambiare non è solo la qualità dei prodotti acquistati ma nel primo semestre del 2014 il carrello della spesa si è ulteriormente svuotato con una flessione degli acquisti per latte e formaggi (-5 per cento) e per l'ortofrutta (-2), nonostante la generale riduzione dei prezzi. In calo addirittura le uova (-3 per cento) che tradizionalmente sostituiscono la carne nei momenti di difficoltà economica. Un segnale di difficoltà che è confermato dal fatto che più di otto italiani su dieci (81 per cento) non buttano il cibo scaduto con una percentuale che e' aumentata del 18 per cento dall'inizio del 2014, secondo il rapporto 2014 di Waste watcher knowledge for Expo. Una leggera inversione di tendenza positiva e' attesa per la seconda parte del 2014 perchè sarà proprio la spesa alimentare, che rappresenta la seconda voce dei budget familiari, a beneficiare maggiormente del bonus di 80 euro al mese per alcune categorie di lavoratori dipendenti, disoccupati e cassintegrati che destinano una quota rilevante del proprio reddito all'acquisto del cibo.

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