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Roma – Baby squillo: rito abbreviato per gli otto imputati

Roma – Saranno giudicati con il rito abbreviato (che in caso di condanna prevede lo sconto di pena pari a un terzo) tutti e otto gli imputati, coinvolti nell'indagine sulle baby-squillo che, dal luglio all'ottobre del 2013, si prostituivano in un appartamento ai Parioli e per i quali la procura ha chiesto nelle scorse settimane il rinvio a giudizio. A partire dal 16 maggio sara' il gup Costantino De Robbio a valutare il ruolo avuto in questa vicenda dai gestori del giro illecito, dalla madre di una delle minori e da alcuni clienti. Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile, cessione di sostanze stupefacenti, diffusione e detenzione di materiale pedopornografico sono i reati contestati, a seconda delle posizioni, dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal pm Cristiana Macchiusi.
Le due ragazzine, che all'epoca dei fatti avevano 14 e 15 anni, si sono costituite parte civile al pari di una delle madri che ha portato il caso all'attenzione dell'autorita' giudiziaria. Mirko Ieni e' ritenuto da chi indaga il principale gestore del giro per aver reclutato le due minorenni, sfruttandone l'attivita' di meretricio, mettendo loro a disposizione l'appartamento ai Parioli e una scheda telefonica per procacciare i clienti, fissando gli incontri a pagamento, mantenendo la contabilita' delle prestazioni sessuali e incassando una quota. A Ieni la procura attribuisce, poi, la gestione della prostituzione di altre quattro ragazze, stavolta di eta' superiore ai 18 anni, oltre alla detenzione e la cessione di cocaina e a un episodio di interferenza illecita nella vita privata: attraverso il proprio telefono si sarebbe procurato le immagini di una ragazza impegnata in un rapporto orale con uno dei clienti. Un altro gestore del giro, secondo i pm, e' il militare Nunzio Pizzacalla: avrebbe reclutato e indotto alla prostituzione una delle due minorenni. Il processo in abbreviato riguardera' anche l'altra mamma di una delle due studentesse: l'accusa e' di aver sfruttato la prostituzione della figlia dalla quale si faceva dare 100-150 euro al giorno.
Ci sono poi i clienti: il commercialista Riccardo Sbarra oltre ad avere avuto rapporti a pagamento con le due minori deve rispondere della detenzione e cessione di materiale pedopornografico. Analoga contestazione vale per Mario Michael De Quattro che e' accusato anche di un tentativo di estorsione per aver cercato di farsi consegnare 1.500 euro da una delle due ragazzine dietro la minaccia di diffondere un video che la riprendeva, a sua insaputa, mentre aveva un rapporto sessuale con lui. L'imprenditore Marco Galluzzo, protagonista di alcuni incontri a pagamento avrebbe anche ceduto cocaina. A chiudere la lista ci sono poi due clienti che, a differenza degli altri, non sono mai stati raggiunti da alcuna misura cautelare: si tratta di Francesco Ferraro e Gianluca Sammarone, l'unico che oggi si e' fatto interrogare dal giudice per negare ogni addebito.

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