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Dl Lavoro – Oggi il voto di fiducia alla Camera

Roma – “Sui dettagli discutiamo, ma alla fine si chiuda l'accordo perche' non e' accettabile non affrontare il dramma della disoccupazione”, ha detto ieri sera Matteo Renzi al tg1.
Il governo pone alla Camera la questione di fiducia sul decreto lavoro, e le tensioni all'interno della maggioranza non si placano. Dopo un vertice di due ore e mezza a Montecitorio, i nodi sembrano solo rinviati: il provvedimento sara' 'blindato' per favorire il primo passaggio parlamentare in aula, ma le questioni poste dall'Ncd saranno riproposte al Senato. Lo stesso ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ammette che a palazzo Madama “si continuera' a discutere” e dice ai cronisti che i problemi con gli alfaniani “non sono ancora risolti”.
Il Nuovo centrodestra, chiarisce la capogruppo alla Camera, Nunzia De Girolamo, votera' la fiducia al governo, ma si prepara a dare “battaglia”: “Siamo alleati del governo e degli italiani – dice – ma il nostro sostegno al governo e' condizionato alla battaglia che faremo al Senato sul testo che considieriamo migliore per il paese”. Anche il capogruppo Ncd a palazzo Madama, Maurizio Sacconi, ripete che “il nostro impegno sara' quello di fare valere le nostre ragioni”. Lo stesso Sacconi, che aveva ribadito in mattinata le critiche del patito di Alfano al dl, chiedendo il “ripristino sostanziale delle semplificazioni ai contratti a termine e di apprendistato”, attribuisce il mancato accordo ad un braccio di ferro interno al Pd. Secondo l'ex ministro infatti, durante il vertice, Poletti avrebbe proposto una mediazione per appianare le divergenze, tornando al testo passato in Commissione senza modifiche. Mediazione che, secondo Sacconi, l'Ncd avrebbe accettato ma che sarebbe invece stata respinta dal Pd, in particolare da Cesare Damiano. Anche Scelta civica, che parla di “pregiudizio ideologico” sia del Pd che dell'Ncd, votera' la fiducia al governo ma chiede che nella discussione in Senato l'esecutivo intervenga per modificare il testo.

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