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Milan – La conferma di Seedorf è a rischio?

Milano – Si fa sempre più difficile e turbolenta la situazone in casa Milan dove a calmare l'ambiente non sembrano bastare nemmeno gli ultimi risultati positivi. A dare ragione a Clarence Seedorf, arrivato a metà gennaio su volere del presidente Berlusconi per cui ha interrotto la carriera da calciatore in tutta fretta, infatti, ci sono proprio i numeri visto che finora l'olandese ha collezionato 26 punti, un risultato che nel girone di ritorno lo renderebbe addirittura al terzo posto dietro solo a Juventus e Napoli, ma soprattutto ben al di sopra al rendimento del suo predecessore Allegri che in tutto il girone di andata non era riuscito ad andare oltre i ventidue punti. Il lavoro del tecnico rossonero non si è però limitato solamente a cercare di migliorare il rendimento della squadra, ma anche a provare a introdurre nel gruppo una mentalità vincente che sembrava essere stata persa nel periodo in cui a guidare il gruppo era stato il toscano che aveva invece preferito spetto un atteggiamento da provinciale pur sapendo che gran parte dei giocatori della rosa nei tempi migliori non sarebbero stati nemmeno tra le riserve del Milan. 
Molti, però, non hanno gradito l'atteggiamento portato avanti finora da Seedorf che non ha nascosto di avere trovato una truppa in deficit fisico come se a inizio stagione non avesse fatto una preparazione adeguata e soprattutto un comportamento in molte occasioni sicuro d sè (come in realtà lui è sempre stato) e senza nascondere quindi la necessità di rinforzare una rosa per molti ritenuta insufficiente per tornare a essere competitivi per le prime posizioni. A rendere però ancora più infuocato il clima arebbe però il “caso Montolivo” scoppiato poche ore prima della partita poi vinta domenica contro il Catania: il capitano, infatti, secondo i rumours non avrebbe dovuto essere schierato, ma poi si è ritrovato titolare, forse per volere della società e questi spifferi usciti dallo spogiatoio non sono stati ovviamente graditi da Clarence.
Per molti queste non sono quindi le condizioni per permettere al tecnico di proseguire la sua avventura in rossonero pur potendo contare ancora su due anni di contratto, ma forse sarebbe il caso di farsi un esame di coscienza e capire che pur cambiando l'allenatore la rosa continuerebbe a essere per gran parte mediocre.

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