Pesaro – A Lucia Annibali il 17 aprile 2013 venne teso un agguato da due albanesi, Altistin Precetaj e Rubin Talaban: il primo faceva da palo, mentre il secondo gli gettava sul volto dell'acido solforico. La donna restò sfregiata. Poco tempo dopo, durante le indagini, si seppe che il mandante dell'agguato fu il suo ex fidanzato, l'avvocato Luca Varani, il quale già due mesi prima aveva tentato di manomettere l'impianto del gas della cucina in casa della donna e che per questo è accusato di tentato omicidio. Oggi riprende il processo iniziato lo scorso dicembre con il rito abbreviato, a carico dei tre uomini. Lucia è in aula, accanto a lei i genitori. Intanto si è appreso che la Cassazione ha giudicato inammissibile la richiesta dei difensori di Varani di annullare l'ordinanza di custodia cautelare per il tentato omicidio. Le altre accuse sono lesioni gravissime e stalking, per aver tormentato la donna con appostamenti e telefonate. La sentenza, che sarà pronunciata dal gup Maurizio Di Palma, potrebbe arrivare già domani o slittare nei prossimi giorni.