Vercelli – Si era reso irreperibile la notte del 23 gennaio scorso, quando, alle prime luci dell'alba,i militari della Compagnia dei Carabinieri di Tropea avevano bussato alla porta della sua casa nel centro di Nicotera, senza trovarvi nessuno. Gli investigatori lo hanno rintracciato a Vercelli, in casa di una sorella, dove si era rifugiato. Si tratta di Giuseppe Ferraro, 23 anni, di Nicotera (Vv), imprenditore nel campo dei trasporti, destinatario di un provvedimento restrittivo con l'accusa di concorso in tentata estorsione aggravata dalle modalita' mafiose con altre due persone, Antonio Campisi e Vittorio Drommi, gia' fermate nei giorni scorsi. Secondo le accuse, Ferraro, con Campisi e Drommi, e' responsabile di gravi minacce nei confronti di un imprenditore al fine di “convincerlo” a pagare per la propria liberta' e tranquillita'. I Carabinieri hanno intuito che il ricercato avrebbe potuto trovare ospitalita' e nascondiglio dalla sorella, emigrata a Vercelli per motivi di lavoro. Gli inquirenti lo hanno individuato ieri mattina, mentre andava a prendere un caffe' domenica mattina in centro a Vercelli. I Carabinieri di Tropea e quelli del capoluogo piemontese hanno aspettato che rientrasse a casa della sorella per fare subito irruzione ed ammanettarlo. Per Ferraro, espletate le formalita' di tiro, si sono subito aperte le porte della Casa Circondariale di Vercelli, in attesa della convalida da parte dell'Ufficio del Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale.