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Lombardia – Maroni pensa di istituire la Polizia Regionale

Milano – E' ormai passato poco meno di un anno dal momento in cui Roberto Maroni si è instaurato come presidente della Lombardia, ma sono già diversi i cambiamenti che sono stati introdotti per cercare di venire in aiuti ai tanti problemi che i cittadini si trovano ad affrontare in questa fase difficile, anche se quanto è stato annunciato recentemente appare per molti un atto a sorpresa. Il Governatore, infatti, al termine delle celebrazioni per il 145° anniversario della fondazione del Corpo di Polizia locale di Como, a cui ha partecipato ieri ha annunciato l'intenzione di mettere in atto una vera e propria rivoluzione nella gestione della polizia: “Stiamo studiando una nuova legge che istituisca la Polizia regionale. Non stiamo pensando a un nuovo Corpo o un Corpo in più oltre a quelli che già esistono, ma a un coordinamento delle Polizie locali lombarde”. 
Il governatore, ricordando che oggi in Lombardia esistono circa 1000 comandi di Polizia locale, nei quali lavorano oltre 10.000 operatori, ha sottolineato che “il coordinamento fra Polizie locali, Polizia di Stato, Carabinieri e Protezione civile, è fondamentale. Deve essere un'unica grande organizzazione, che si muove quando ci sono la necessità e l'emergenza. Il riconoscimento e il coordinamento delle Polizie locali va fatto e, come Regione Lombardia, vogliamo creare un modello che funzioni al meglio”. 
L'oiettivo di quanto indicato da Maroni deve essere ovviamente un controllo più attento del territorio in modo tale da garantire un livello di sicurezza maggiore ai cittadini. Il numero uno di Palazzo Lombardia ci ha tenuto così a ricordare che da Ministro dell'Interno aveva “realizzato una serie di iniziative, per aumentare la qualità della vita delle nostre città, come le leggi sulla sicurezza urbana, che vedevano il coinvolgimento diretto dei sindaci. Queste norme, però, “sono state in parte cancellate e in parte modificate. Un peccato, perché il controllo del territorio è il mezzo più efficace per prevenire certi reati, quali furti, rapine, scippi. Il potenziamento delle strutture di controllo del territorio, è la strada da seguire. Non l'ho tracciata io, ma venne inventata addirittura dagli antichi romani, che, con Ottaviano Caio, avevano inventato le 'Cohortes Urbanae' e la 'Militia Vigilum', che non si occupavano delle guerre, ma appunto, di garantire ai cittadini la possibilità di vivere tranquillamente. Anche oggi dobbiamo perseguire lo stesso obiettivo: consentire alla gente onesta di sentirsi sicura a casa propria”.
Allo stato attuale delle cose, secondo Maroni, “la situazione non è del tutto soddisfacente. Colpa dei vincoli di Bilancio che gravano sui Comuni, nonostante in Lombardia le nostre Amministrazioni abbiano oltre 8 miliardi di euro, che però non possono spendere per colpa del Patto di stabilità. Ma anche per via di una riforma da troppo tempo rimandata”. Secondo il presidente lombardo “serve un salto di qualità, che la Polizia locale merita, per la sua storia gloriosa e per i compiti che ogni giorno svolge sul territorio. Io avevo iniziato un percorso di integrazione delle funzioni e dei compiti fra le varie Forze dell'ordine, che
vedeva nel sindaco la figura di coordinamento. Penso che questo sia un modello giusto, che, come Regione Lombardia, voglio riprendere. Vogliamo creare un modello che funzioni, da portare poi all'attenzione delle altre Regioni. Lo abbiamo già fatto per quanto riguarda la formazione degli agenti di Polizia locale, per la quale la Lombardia ha una struttura di eccellenza, dobbiamo farlo anche per integrare l'azione delle Polizie”. 

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