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Spese pazze Regione Liguria – Scontrini di importo ridotto per evitare controlli

Genova – Non sono esclusi nuovi colpi di scena nelle indagini per le spese pazze alla Regione Liguria che ha portato all'arresto dell'ex capogruppo ed ex vice presidente della Regione, Nicolò Scialfa.
Mentre gli inquirenti esaminano l'enorme mole di documenti sequestrati, emergono indiscrezioni sulla tecnica che sarebbe stata usata da alcuni consiglieri regionali infedeli per tentare di nascondere le spese non legate alla politica.
I consiglieri avrebbero “messo in conto” ai fondi regionali spese come cene da mille euro, completini intimi, libri e persino il parrucchiere.
Il sistema usato era quello di suddividere le spese più grandi in più scontrini, per frazionare la spesa nell'intento di “non dare nell'occhio”.
Una spesa ingente veniva quindi saldata in un unico pagamento ma si richiedeva al commerciante di emettere più scontrini di importo minore.
Se i sospetti della magistratura dovessero essere confermati – le persone coinvolte negano gli addebiti – spunterebbe un “sistema ligure” per l'uso improprio dei fondi pubblici.
Nelle prossime ore Nicolo Scialfa, IDV, potrebbe essere nuovamente interrogato dai magistrati per rendere dichiarazioni circa la sua posizione. 

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