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Ascoli calcio dichiarato fallito

Ascoli Piceno – Si chiude in maniera davvero poco gloriosa una storia lunga 115 anni. Il Tribunale di Ascoli Piceno, riunitosi stamattina, ha dichiarato fallito l'Ascoli. Il collegio, composto da Raffaele Agostini, Mariangela Fuina e Carlo Calvaresi, ha nominato curatore fallimentare della società calcistica il commercialista Franco Zazzetta, che si avvarrà della collaborazione di due ex giocatori bianconeri: Walter Gibellieri ed Emidio Verdecchia. Davanti al tribunale era presente una vasta delegazione di tifosi dell’Ascoli.
L'istanza di fallimento è stata presentata da Azzurra Free Time e dall'azienda dell'imprenditore ascolano Giancarlo Romanucci. Ma anche sette dipendenti hanno presentato istanza nei confronti della società, sia in forma autonoma, sia associandosi a quelle in discussione nell'udienza odierna. L'amministratore unico dimissionario Costantino Nicoletti, vista la situazione debitoria e patrimoniale del club, si è rimesso alla decisione del giudice Raffaele Agostini. Lo stesso Nicoletti aveva portato ieri in Tribunale gli ultimi tre bilanci approvati.
Calvaresi aveva già disposto il sequestro conservativo del 35% del capitale sociale della Sopren srl, società amministrata dal patron dell'Ascoli calcio Roberto Benigni. Il provvedimento risale a due mesi fa, ma se n'è avuta notizia solo oggi, a margine dell'udienza.
Il sequestro era stato disposto su istanza della Banca dell'Adriatico, creditrice dell'Ascoli calcio. L'istituto di credito temeva la sottrazione di garanzie per circa 3 milioni di euro prestate da Benigni in favore dell'Ascoli fra il 2009 e il 2010: il sospetto era che fosse in atto una spoliazione di garanzie fideiussorie da parte di Benigni, intenzionato a cedere alla figlia il 35% del capitale della Sopren srl in cambio di un'assistenza a vita. Il Tribunale ha nominato custode delle azioni (solo per la normale amministrazione) la stessa Silvia Benigni, che ha proposto opposizione contro il provvedimento cautelare.

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