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Indesit – Accordo approvato, Fiom contraria

Roma – I dipendenti dell'Indesit degli stabilimenti del Casertano e delle Marche approvano a stragande maggioranza l'ipotesi di accordo sottoscritta lo scorso 3 dicembre al ministero per lo Sviluppo economico, tra Indesit, Fim, Uilm, governo e Regione Marche e Campania. L'accordo, la cui bozza era stata duramente criticata dalla Fiom Cgil che si era rifiuatat di sottoscriverla, e' stato comunque firmato anche dalla maggiore sigla sindacale. “Firmiamo l'accordo – spiega Fabrizio Bassotti, della Fiom Cigl di Ancona – perche' rispettiamo il principio democratico espresso oggi dalla maggioranza dei lavoratori del gruppo. Alle assemblee dei lavoratori avevamo detto che la volonta' degli addetti sarebbe stata vincolante e quindi lo firmiano, anche se manteniamo il nostro giudizio negativo sull'accordo”. L'accordo e' passato con il 64% dei consensi nei due stabilimenti del Casertano. Su 835 votanti, pari al 90% degli addetti degli stabilimenti di Teverola e Carinaro, i “si'” sono 536 i “no” 285, (pari al 36%), 14 le schede bianche o nulle.
“Il consenso conferma che abbiamo sottoscritto un accordo di compromesso per difendere il lavoro e la produzione italiana”, dice Giovanni Sgambati, segretario regionale Uilm. Anche nelle Marche risultati inequivocabili: i lavoratori degli stabilimenti Indesit di Albacina e Melano, della sede centrale di Fabriano (Ancona) e della fabbrica di Comunanza (Ascoli Piceno) hanno approvato con l'85% di voti favorevoli l'intesa siglata a Roma. “I lavoratori hanno compreso e apprezzato l'accordo – dice Cocco – e ci danno ancora piu' fiducia nel proseguire la nostra azione sindacale. La responsabilita', la determinazione e soprattutto la trasparenza sono state premiate”. Esultano i sindacati Cisl e Uil che hanno sottoscritto l'accordo e non mancano di polemizzare con la Fiom Cgil. “L'altissima percentuale dei votati (84,8%) e il plebiscito di si' all'accordo, oltre che confermare la piena condivisione da parte dei lavoratori sui contenuti, dimostra, se mai fosse necessario, come la Fiom abbia perso il senso della realta'”. Cosi' il segretario nazionale Fim-Cisl, Anna Trovo', dopo che il 79,3% di gradimento dei lavoratori del gruppo Indesit sull'accordo stipulato il 3 dicembre da Fim e Uilm con l'azienda. Secondo la leader dei metalmeccanici della Cisl, “non esistevano ragioni sindacali per non sottoscrivere l'ipotesi d'accordo e i lavoratori glielo hanno ricordato”. “Questo succede quando il sindacato dimentica la sua missione e si mette a fare politica – ha aggiunto -, passando da un talk show televisivo all'altro, invece che frequentare le fabbriche e ascoltare i lavoratori, negoziare e trovare soluzioni”. Per la Fim, il risultato di oggi “non fa altro che confermare, smentendo chi, senza logica, l'accordo non lo ha mai ricercato”. “I lavoratori sanno ben riconoscere e capire il complesso e responsabile lavoro negoziale – ha detto ancora Tato' -, che grazie alla massiccia mobilitazione dei lavoratori durata sei mesi, ha portato a profonde revisioni del piano aziendale iniziale, determinando la cessazione di ogni atto unilaterale da parte di Indesit, compreso quello attuato con l'apertura della procedura di mobilita'”. Soddisfazione anche nell'esecutivo. Molto positivo, per il Governo, l'esito del referendum negli stabilimenti Indesit di Fabriano, Comunanza e Caserta che ha visto prevalere il si' con il 79,3%. Il giudizio e' del sottosegretario al Mise Claudio De Vincenti che ha seguito tutta la trattativa. “I lavoratori – afferma – hanno dato un giudizio positivo dell'intesa, cogliendo tutti i passi avanti compiuti nella lunga trattativa che hanno determinato un netto cambiamento del piano industriale dell'azienda: radicamento italiano e investimenti in Italia per 83 milioni, produzioni all'estero che rientrano nel nostro Paese, azzeramento degli esuberi e messa in sicurezza dei lavoratori. Ora – conclude De Vincenti – il Governo mettera' il massimo dell'impegno affinche' questo accordo sia attuato e rispettato in tutte le sue parti”.

 

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