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Caccia, scontro ambientalisti-politici

Genova – Sospensione del calendario di caccia, reazioni del mondo politico, contro reazioni degli ambientalisti. Si sta snodando così la nuova querelle sul banco della Regione da qualche giorno. Dopo i sussulti politici soprattutto da parte di Pd e Lega, che hanno sostenuto la necessità di sbloccare il calendario venatorio, oggi i sostenitori dell'ambiente si scagliano duramente contro la Regione, contestando numero per numero i dati forniti dai politici negli ultimi giorni.
“Quanto detto dalla classe politica negli ultimi giorni è confutabile molto facilmente: i cacciatori liguri non sono 25mila, ma meno di 18mila; e non pagano 600-1000 euro di tasse l'anno, ma circa 260. Inoltre – accusano i rappresentanti di Wwf, Lac e Vas, le associazioni che sostengono la sospensione della stagione di caccia –  il calendario venatorio non ha superato l'esame del Tar, come da loro sostenuto, semplicemente nel mese di settembre il Tar non aveva accolto alcune richieste di sospensione per alcuni punti. Infine, sono false anche le loro dichiarazioni sulla caccia al cinghiale, che non verrebbero assolutamente perse in quanto c'è la possibilità di recuperarle fino a gennaio”.
“Non si può aggirare il giudizio dell'Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale – continuano gli ambientalisti – e noi vigileremo, anche attraverso i nostri legali, su eventuali modifiche inserite più o meno di nascosto, fino a che la nostra Regione non avrà un piano faunistico adeguato”. 

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