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Governo – Saccomanni premier se Letta cade mercoledì

Roma – Napolitano sembra indicare la strada per il dopo crisi. Il premier Letta andrà in Parlamento, chiederà la fiducia e potrebbe pure strapparla. Comunque vada, niente elezioni a novembre. «Il presidente della Repubblica concede lo scioglimento delle Camere quando non c'è la possibilità di dar vita a una maggioranza e a un governo per il bene del Paese». Esclusi governicchi, il percorso «deve essere lineare». Sintetizzando, se Letta cade, si va verso un esecutivo di «piccole intese» guidato da Fabrizio Saccomanni, più conosciuto in Europa di Grasso, con l'obbiettivo di varare la legge di stabilità e magari anche la riforma del Porcellum. Poi si vedrà.
L'incontro al Quirinale dura un'ora e mezzo. Nel comunicato finale non si parla di dimissioni del premier, ma di verifica in aula: «Il succedersi di dichiarazioni pubbliche politicamente significative dei ministri dimissionari, di vari esponenti del Pdl e dello stesso presidente Berlusconi ha determinato un clima di evidente incertezza circa gli effettivi possibili sviluppi della situazione politica». Da qui «la decisione di illustrare in Parlamento, che la sede propria di ogni risolutivo chiarimento, le valutazioni sull'accaduto e sul da farsi».

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