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Napoli – Redditometro ed evasione, non mancano le critiche

Napoli – Leparti in campo sono ben definite: Agenzia delle Entrate, cittadino, evasione fiscale e redditometro.
E proprio lo scorso 31 luglio, l'Agenzia ha reso note le istruzioni per l'uso del redditometro, grazie al quale si possono effettuare accertamenti per verificare il tenore di vita dei contribuenti e portare allo scoperto chi invece non rispetta le leggi inmateria fiscale. Di contro, non mancano le polemiche sull'adozione delle normative in atto, sebbene il redditometro sia lo strumento meglio concepito per poter dimostrare la propria regolare posizione.
Il fenomeno è partiolarmente sentito a Napoli e in Campania, dove le Fiamme Gialle sono impegnate, come d'altra parte su tutto il territorio nazionale, nella lotta al sommerso e nella caccia agli evasori.
ll metodo è noto: il redditometro confronta il reddito dichiarrato e la capacità di spesa manifestata, e lo scopo principale è quello di scoprire soprattutto le attività commerciali sommerse.
In Campania, e a Napoli, l'attività si concentra nella stretta collaborazione fra Ordine Professionale dei Commercialisti, Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, per garatire ai contribuenti onesti il giusti roconoscimento e rimuovere i pregiudizi persecutori nei loro confronti.
Il Tribunale di Napoli ha accolto il reclamo dell'Agenzia delle Entrate contro il Decreto Ministeriale del 24/12/2012, che attacca le fondamenta del provvedimento che stabilisce l'adozione del redditometro. Il Tribunale evidenzia la presunta illegittimità nel trattamento dei dati sensibili sottoposti a tutela della privacy, precisando che le impugnazioni del decreto avrebbero dovuto essere presentate al giudice amministrativo.

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