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Abogados – Antitrust contro gli Ordini degli Avvocati

Roma – Nessuna limitazione degli Ordini professionali per gli “abogados”, gli avvocati abilitati all'estero e trasferiti in Italia.
Una vera e propria “batosta” per gli Ordini degli Avvocati regionali che avevano pensato di limitare la diffusione del fenomeno “abogados” ricorrendo a norme che l’Antitrust considera “illegittime”.
La normativa comunitaria prevede la possibilità di esercitare la professione entro i limiti della Comunità Europea e ogni Paese membro deve legiferare per rimuovere ogni ostacolo.
Una questione di diritto se non nascondesse, in realtà, un pericolo dagli effetti incalcolabili per i professionisti italiani.
In principio erano infatti i “viaggi della speranza” compiuti da giovani aspiranti avvocati in regioni ove il tasso di successo agli esami di abilitazione professionale erano di gran lunga superiori a quelli di altre regioni.
Esisteva un vero e proprio traffico di aspiranti avvocati che prendeva la residenza in città distanti anche 6-700 chilometri dalla propria città natale e poi completavano la pratica in studi che vantavano anche decine di praticanti. Tutto legale, per carità, ma decisamente “curioso”, specialmente per il tasso di successi regiostrato agli esami di abilitazione professionale, tenuti “in loco”.
Ora la minaccia è ancora più subdola ed arriva dalla figura dell'Abogado, l'avvocato abilitato in Spagna prima del 30 ottobre 2011 (anno di introduzione dell'esame di abilitazione anche nel paese iberico) che è uno studente, anche italiano, che si è laureato in Giurisprudenza ma che ha poi sostenuto un esame a test (20 domande a risposta multipla con il successo ottenuto con almeno il 50% delle risposte esatte) in Spagna.
Una volta ottenuta l'abilitazione, per effetto della norma europea, era poi possibile convertire il titolo in equivalente in Italia.

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