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Guerra fratricida per il controllo della società investigativa

Messina – Pare non avere fine la rivalità fra le parti coinvolte nella gestione della società investigativa “Il Detective”. Le indagini coinvolgono la Procura di Messina, l'Università, istituzioni dello stato. Dallle indagini risulta un movimento di valuta per 20mila euro a favore di Melitta Grasso che il RIS dei Carabinieri giudicano organizzato da Antonia Privitera, proprietaria della società, e deceduta nel 2007.
Il Sostituto Procuratore Adriana Sciglio ha fatto una nuova istanza di archiviazione, la stessa che in precedenza era stata respinta dal magistrato, nei confrointi della moglie del rettore dell'università, Franco Tomasello. La signora Tomasello, già impiegata nell'ateneo, è sotto indagine per concussione in quanto, secondo le accuse, avrebbe abusato della sua posizione di moglie del rettore ed avrebbe indotto Antonia Privitera a versare rilevanti somme di denaro.
L'inchiesta per il controllo della società “Il Detective”, storica istituzione di Messina, sta andando avanti fra diverse cause intentate tra le sorelle Corio (Croistina, Daniela, Natala e Antonella) e le indagini sono già approdate ad un rinvio a giudizio per una serie di reati commessi in ipotesi nella gestione societaria di 22 persone, tra i quali le stesse sorelle, i loro mariti ed Enzo Savasta, uomo di fiducia della famiglia Corio e titolare del 5% della società che dopo essere stato licenziato da Daniela Corio, è passato a sostenere le sorelle Natala e Daniela.
L'ex segretario del rettore, Pippo Di Blasi, avrebbe confidato che Melitta Grasso aveva consigliato a Savasta di comprare un'altra società nella quale trasferire gli appalti di vigilanza.
La vicenda pare ancora lontanop dalla conclusione.

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