India – E' stata fissata per il 3 settembre la revisione del processo sul caso di Varanasi: tre anni dopo il clamoroso arresto, oggi la Corte Suprema ha accolto il ricorso “Special live petition” predisposto contro la sentenza all’ergastolo della Hight Court di Allahabad emessa nei confronti di Tomaso Bruno e Elisabetta Boncompagni, lui di Albenga, lei di Torino, rinchiusi nel carcere indiano di Varanasi accusati di aver ucciso un loro compagno di viaggio Francesco Montis.
Una notizia che apre una via d'uscita a una situazione decisamente complessa che ha visto la diplomazione fare lentamente il suo corso tra l'angoscia dei familiari dei due ragazzi. I genitori per il ricorso avevano deciso di avvalersi di Mukul Rohatgi, considerato uno dei dieci avvocati più preparati dell’India per questa nuova iniziativa giudiziaria.
Il processo che dovrà rivedere il caso è fissato al prossimo 3 settembre. “Ancora non sappiamo se durerà un giorno o più udienze. Ma è comunque una buona notizia”, dice Marina Maurizio, madre di Tom. “Mio figlio ancora non sa della decisione della Corte Suprema, ma sicuramente verrà informato giovedì o venerdì prossimo non appena un nostro amico di famiglia raggiungerà l'India andandolo a trovare in carcere. E' sicuramente una notizia importante – continua la mamma di Tom – Decisivo è stato anche l'impegno da parte del ministro Giulio Terzi che avevamo incontrato lo scorso 14 gennaio. Ci aveva rassicurati che avrebbe seguito con la massima attenzione il caso. E così è stato. Questa mattina in udienza c'era anche l'ambasciatore italiano in India Daniele Mancini. Si é insediato a gennaio e oggi era già operativo in tribunale per seguire il caso di Tom e Eli”.
Marina Maurizio e Euro Bruno stanno già preparando le valigie. Partiranno per Pasqua per andare a trovare i due ragazzi insieme alla sorella Camilla che non vede Tom da tanto tempo.