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Berlusconi, ultimatum alla Lega: “Senza alleanza cadono le giunte del Nord”

Milano – Si avvicina il momento in cui i cittadini andranno al voto, ma all'interno del centrodestra si devono ancora delineare al meglio gli schieramenti ed è per questo che Silvio Berlusconi a nome del Pdl ha voluto lanciare un ultimatum alla Lega Nord sottolineando che se i due partiti non dovessero puntare su un'alleanza la conseguenza principale sarà la perdita di tutte le giunte del Nord. Uno degli aspetti che non deve essere sottovalutato in periodo di campagna elettorale come quello che sta attraversando attualmente l'Italia è la costituzione degli schieramenti proprio perchè molto spesso i cittadini preferiscono dare la propria preferenza non solo basandosi sui programmi che vengono illustrati, ma soprattutto sulla persona proprio perchè è importante potersi fidare di chi poi andrà a ricoprire  un incarico importante. Ancora da chiarire è però la natura dei rapporti tra Pdl e Lega Nord visto che al momento è soprattutto il Carroccio che nutre dubbi su una possibile alleanza, anche se è Silvio Berlusconi, ormai rientrato a pieno titolo in politica, a sottolineare che muoversi in modo concorde per i due schieramenti sia fondamentale proprio perchè se questo non venisse fatto si può andare incontro a un rischio da non sottovalutare: “Io penso che sia del tutto insensato e suicida per la Lega andare sola. – ha detto all'emittente lombardia Espansione Tv – Andrebbe incontro a una sconfitta sicura, e anziché uscire con l'identità rafforzata finirebbe per essere irrilevante. Soltanto alleandosi con noi Maroni avrebbe forti percentuali di vittoria. Altrimenti, se consegnassero la Regione alla sinistra, cadrebbero anche le giunte regionali di Piemonte e Veneto, e altre 100 amministrazioni del Nord dove ora governiamo assieme”.
Il Cavaliere ha inoltre voluto rispondere a chi spesso lo ha accusato di essere poco adatto a ricoprire un ruolo in politica proprio perchè lui ha sempre sottolineato rispetto ad altri colleghi che come lui si trovano in Parlamento di avere sempre puntato su un'altra professione e di non vivere a spese dei cittadini: “Dentro mi sento un anti- politico. – ha detto a Telenord – Mi sento e mi sentirò per sempre un imprenditore che si è messo a disposizione della politica” chiarisce poi il Cavaliere, sostenendo di non aver “mai detto” di essere 'unto dal Signore'. Ho solo detto che una volta i re erano unti dal Signore, mentre oggi i leader sono unti dal popolo. “Io unto semmai dal popolo”. Da non trascurare anche le critiche che l'ex premier ha voluto inviare al Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che ha comunque già dichiarato dopo questa esperienza di non essere interessata a continuare la sua attività politica, anche se nel corso dei mesi non sono mancati gli attacchi nei suoi confronti proprio perchè la sua riforma sulle pensioni ha provocato danni da non sottovalutare al Paese: “La situazione economica del Paese è stata aggravata dal governo tecnico con la riforma Fornero per il lavoro che ha reso più difficili le assunzioni dei giovani nelle aziende e che ha messo praticamente sul lastrico, senza stipendio e pensione, i cosiddetti 'esodati'. Il leader del Pdl attribuisce alla riforma Fornero la responsabilità di aver creato un “danno grave che bisognerà assolutamente riparare annullando questa riforma facendone un'altra”. 

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