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Acqua all'arsenico – Legambiente: deroghe scadute, ora ordinanze

Roma – Tempo scaduto: nel Lazio, e in particolare nel Viterbese, molte famiglie dall'1 gennaio non possono piu' utilizzare l'acqua del rubinetto di casa e delle fontanelle pubbliche, perche' contiene arsenico e fluoruro in quantita' superiori ai limiti di legge. Una situazione che interessa una cinquantina circa di comuni. L'ultima deroga consentita e' scaduta lo scorso 31 dicembre e i lavori di adeguamente probabilmente non termineranno prima del 2014. A segnalarlo e' Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente.
'I sindaci dei comuni interessati hanno dovuto emettere delle ordinanze di divieto dell'uso dell'acqua. Il Lazio e' l'unica regione – spiega – che non e' riuscita a rientrare nei parametri stabiliti per questi sostanze, non facendo investimenti per potabilizzatori. Ora i cittadini saranno costretti ad andare a prendere l'acqua da autobotti e casette dell'acqua, non potendo usare quella di casa per cucinare o lavarsi i denti. Anche le aziende alimentari ne saranno colpite'. Nel 2011 la legge sulle acque potabili dava la possibilita' di chiedere una deroga su alcuni parametri, per i territori che non riuscivano a rispettarli. Ma l'ultimo termine concesso per le deroghe era il 31 dicembre 2012. 'Inizialmente l'hanno chiesta 13 regioni – continua Zampetti – poi mano mano ci sono stati gli interventi. Il Lazio e' arrivato impreperato.
Inizialmente i comuni interessati erano una novantina, e alcuni investimenti sono stati fatti. Ma nel viterbese, dove le concentrazioni di arsenico sono piu' alte in quanto trattasi di un'area vulcanica, la regione ha stanziato i fondi solo a fine ottobre. Sono partiti gli interventi piu' urgenti, ma la fine dei lavori e' prevista per il 2014'.

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