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Vulcano Copahue manifesta segni di risveglio

La zona di confine Argentina-Cile, ovvero la cordigliera delle Ande, è disseminata da circa 1.800 vulcani dei quali solo una trentina attivi. Il Copahue è uno di questi, uno stratovulcano situato nella Patagonia settentrionale, a circa 650 km da Santiago, al margine nord-occidentale della catena montuosa, con una caldera di circa 8km formata circa 600mila anni fa. Alla sommità, in una parte del cratere, si trova un lago acido-salato. A circa 50 metri dal cratere, da una fenditura nella roccia, nasce il fiume Agrio in cui scorre un liquido iperacido di colore giallo, saturo di zolfo. Il fiume scende sul fianco nord-orientale del vulcano e si immette nel sottostante lago Caviahue, distante una decina di chilometri, dove si trova un rinomato centro termale.
Il Copahue è un vulcano con eruzioni poco frequenti e di tipo esplosivo con emissione di ceneri e gas. Le eruzioni che si ricordano sono avvenute nel 1750, nel 1937, 1992 e 1995. L'ultima, del giugno 2000, è stata la più potente in circa 10mila anni.
E' di questi giorni la notizia che un denso pennacchio di fumo è stato avvistato levarsi dalla cima del Copahue, segno di una eruzione molto probabile di una ripresa dell'attività vulcanica.

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