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Geroglifici egiziani trovati in Australia?

Australia – Sorprendenti geroglifici sono stati rinvenuti su alcune rocce del Parco Nazionale di Hunter Valley, a circa un centinaio di chilometri a nord di Sidney.
Il dottor Paul White, ricercatore di fama internazionale, parla di elementi riferibili ad origine egiziana, che risalirebbero ad almeno 4.500 anni fa. Secondo le cronache, i geroglifici sarebero stati scoperti ai primi del Novecento, ma rimasti nascosti al publico finché un allevatore locale li trovò durante le ricerche del proprio cane. Si parla di un grande blocco di arenaria comprendente una piccola camera fra due pareti, distanti alcuni metri, con una sorta di soffitto all'estremità più stretta, il tutto nascosto dalla vegetazione.
Sulle rocce sono incisi almeno duecentocinquanta geroglifici di tipo egizio, in parte corrosi dal tempo, e non somiglianti ai graffiti fatti dagli aborigeni.
Fra i segni, è riconoscibile il dio egizio Anubi, il giudice dei morti, in stile arcaico tipico delle prime dinastie. Questo spiega i dubbi dei ricercatori, di fronte ad immagini che da diversi esperti sono considerate false. L’egittologo Ray Johnson, che aveva tradotto testi molto antichi per il museo delle antichità del Cairo, sarebbe riuscito a tradurre le due pareti della grotta: sarebbe il racconto di antichi esploratori, naufragati in una terra sconosciuta, e la morte prematura del loro capo, ‘il Signore Djes–eb’. Un gruppo di tre cartigli incorniciati registra il nome di Djedefre o Ra’Djedef, Re dell’Alto e Basso Nilo della IV Dinastia (2528–2520 a.C.), fratello di Khafra e figlio di Khufu.
Esistono, d'altra parte, prove documentate che gli antichi fossero ben informati dell’esistenza della grande terra del sud. Secondo alcuni, l’Australia compare con il nome di “Antoecie” sul famoso mappamondo sferico di Crates di Mallos.

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