ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Carta d'intenti tra Pd, Sel e Psi: cos'è e cosa contiene?

Roma – La carta d'intenti sottoscritta da Pd, Sel e Psi, presentata nella capitale, continua a far discutere, ma di cosa si tratta esattamente, e quali sono i suoi contenuti?
Si tratta di una sorta di 'patto di governo' sottoscritto tra Pd, Sel e Psi che contiene una serie di accordi stipulati da queste tre forze politiche. 
Nel documento sottoscritto dai tre leader, Pd, Sel e Psi si impegnano quindi a “stringere un patto di governo” nel quale, tra l'altro, c'è il principio di decisioni a maggioranza in caso di controversie.
“Le forze della coalizione si impegnano – si legge – a vincolare la risoluzione di controversie relative a singoli patti o procedimenti rilevanti a una votazione a maggioranza qualificata dei gruppi parlamentari convocati nella seduta congiunta”.
Inoltre c'è l'impegno a sostenere “per l'intero arco della legislatura l'azione del premier scelto con le primarie” e a favorire la composizione di un governo snello, sottratto “a logiche di spartizione”.
E ancora nel patto, le forze di coalizione assicurano “la lealtà istituzionale agli impegni internazionali” e “ad appoggiare l'esecutivo in tutte le misure di ordine economico e istituzionale che nei prossimi anni si renderanno necessarie per difendere la moneta unica e procedere verso un governo politico-economico federale dell'eurozona”.
E nonostante la distanza tra Vendola e Casini, nel patto figura anche l'impegno a “cercare un accordo di legislatura con le forze del centro moderato”.
“I progressisti – si legge – devono promuovere un patto costituzionale con le principali famiglie politiche europee. Anche per l'Europa, infatti, la prossima sarà una legislatura costituente in cui il piano nazionale e quello continentale saranno intrecciati stabilmente. Una legislatura nella quale dovrà rivivere l'orizzonte ideale degli Stati Uniti d'Europa. Qui vive la ragione che ci spinge a cercare un accordo di legislatura con le forze del centro moderato”.
“Collocare il progetto di governo italiano nel cuore della sfida europea significa essere alternativi – si sottolinea – alle regressioni nazionaliste, antieuropee e populiste, da sempre incompatibili con le radici di un'Europa democratica, aperta, inclusiva”.
Ma se accordo ci sarà, il centro moderato dovrà essere pronto a mandare giù il riconoscimento delle coppie gay. “Daremo sostanza normativa – si legge infatti nei sei fogli del patto – al principio riconosciuto dalla Corte costituzionale, per il quale una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico”.

Facebook