Dopo quattro mesi dal terremoto che ha sconvolto l'Emilia Romagna (20 maggio 2012), sono ancora oltre 45mila gli sfollati rimasti senza un tetto, mentre non si sa dove siano andati a finire i 9 miliardi di euro che il governo ha stanziato per la ricostruzione e per i bisogni della popolazione.
Ancora una volta l'Italia si mette in mostra per una mancanza oltremodo grave, mentre gli ingranaggi della burocrazia e i cavilli di chissà quale comma di legge, impediscono ai fondi governativi di arrivare in Emilia.
E un ulteriore scandalo dovrà essere chiarito, a proposito dei 50 milioni di euro concessi nei giorni immediatamente seguenti al sisma, che avrebbero dovuto coprire le emergenze dei primi due mesi, e affidati alla Protezione Civile. Le emergenze non sono state gestite, e i 50 milioni sono svaniti in poco meno di 40 giorni. Dove, come e perché?
In particolare, dopo i primi 50 milioni di euro, il governo ha mobilitato due aliquote. Ferma la prima di 2,5 miliardi (al momento risultano stanziati 500 milioni di euro). La seconda tranche (6 mld) è legge da luglio, con un meccanismo più velocizzato, per ottenere in concreto i soldi. Nonostante questo, di soldi nemmeno l'ombra…
L'Unione Europea da parte sua ha promesso 670 milioni di euro entro il gennaio 2013.