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La Nato vuole prendere il posto della Ilva Taranto?

In questi giorni in cui è scoppiato il caso dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto, non pochi analisti pongono interrogativi sul tempismo di alcune “coincidenze” sorprendenti e soprattutto sul fatto che alcuni rappresentanti dellì'Ufficio Psychological War dela Nato abbiano mostrato interese nella questione. A parte il fatto che, fermo il punto sul reale inquinamento prodotto daglòio impianti di Taranto, il caso sia scoppiato solo oggi quando è noto che da decenni il fenomeno è stato deliberatamente trascurato.
Ovvero: perché la situazione è stata lasciata maturare per anni, nonostante la disponibilità di efficaci tecnologie anti-inquinamento e per il ricircolo delle acque impiegate nella produzione siderurgica e il recupero delle scorie di lavorazione? In due parole “Qui Prodest”?
Viene quindi alla memoria un particolare inquietante: un documento datato febbraio 2004 a firma del Pentagono, dal quale risulta che l'area attualmente occupata dallo stabilimenti Ilva di taranto sarebbe stato un luogo di estremo interesse per l'allestimento di una base della Nato. L'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga era stato fra i primi a rendere pubblicva tale notizia.
La base navale della Nato sarebbe stata ospitata nel Porto di Taranto, nella nuova struttura del Molo Polisettoriale, attrezzata per ospitare un centro di comunicazioni per i sommergibili nucleari.

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