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Sahara – Scoperti formaggi di 7mila anni fa

Roma – Già nel Neolitico l'uomo portava al pascolo animali, mungeva le mucche e mangiava yoghurt, formaggi e burro. Ma la notizia sensazionale è che i pastori africani facevano tutto ciò nel deserto del Sahara, nel 5200 a.C..
La scoperta è da attribuire alla missione archeologica della Sapienza di Roma, in collaborazione con l'università di Bristol, e vanta già la copertina di nature, una delle più autorevoli riviste scientifiche.
Attraverso analisi chimiche e isotopiche i ricercatori hanno analizzato dei residui su frammenti di un vaso ritrovato nel villaggio neolitico di Takarcori, nella Libia sud-occidentale. Sono riusciti così finalmente a datare la più antica prova africana dell'uso e della trasformazione del latte, documentata già ampliamente nell'arte rupestre della zona.
I pastori africani usavano, quindi, i contenitori in ceramica per cuocere il latte e ottenere burro, yogurt o formaggio, che potevano consumare nonostante la loro intolleranza al lattosio.
La scoperta, insieme all'analisi di resti di accampamenti, monumenti funerari e pitture parietali, ha importanza etnografica e antropologica, perché fornisce informazioni sulla loro vita quotidiana e le loro abitudini. È un tassello prezioso per capire questa civiltà e il ruolo della pastorizia in Africa, un continente dove è ancora uno dei principali mezzi di sostentamento.
“Si trattava di una civiltà sofisticata – spiega il direttore della missione – con un'organizzazione sociale definita e una conoscienza profonda delle risorse e di quello che potevano ottenere e consumare”.

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