La decisione è dell’Alta Corte d’Inghilterra: di fronte al rifiuto del cibo da parte di una ragazza anoressica si può, e anzi si deve, procedere alla nutrizione forzata. La donna in questione, studentessa di medicina, ha 32 anni ed è malata di una grave forma di anoressia, tanto che da più di un anno rifiuta cibi solidi e per ben due volte ha firmato moduli in cui chiedeva di non essere sottoposta a trattamenti che la tenessero in vita.
Quando per l’ennesima volta, a fronte del rifiuto del nutrimento necessario alla vita, la donna è finita in ospedale il caso è andato a finire in tribunale. Così si è espresso Peter Jackson, della Court of Protection,. “Un giorno questa donna potrebbe scoprire di essere una persona speciale, la cui vita vale la pena di essere vissuta”. Inutile specificare che il caso ha molte implicazioni bioetiche, ragion per cui ha suscitato un vespaio di polemiche. Inoltre le possibilità di salvarsi, anche se si procedesse all’alimentazione forzata, non supererebbero il 20 per cento, e le terapie dovrebbero durare almeno un anno.